Amaretti au chocolat

Amaretti au chocolat
Amaretti au chocolat
Versione italiana più giù
Vu que ce temps me donne plus envie de chocolat et de biscuits que de salades, je me suis dite qu’il fallait bien s’adapter (même si je rêve de soleil, ciel bleu et promenades dans les prés :-). Voici donc des amaretti, cette fois-ci au chocolat per faire plaisir aux hommes de la maison. 
Un peu des amis des baci di Alassio 🙂 Sinon vous avez sur le blog les amaretti classiques, les amaretti moelleux au citron et fleur d’oranger (typiques de la Sardaigne) ou bien les amaretti aux pistaches et griottes
Les amaretti sont un de ces emblèmes, très anciens, de biscuits italiens. Les plus connus sont ceux de Piémont et de Ligurie mais en réalité, ils traversent toute la botte avec des variantes. La base reste la même : des amandes, du sucre et du blanc d’oeuf avec en plus un peu d’amandes amère (d’ailleurs amaretti signifie petits amers ;-). C’est tout.

Cette recette est née un peu à l’oeil, vers 23h, alors que j’avais fini de préparer un dessert et il me restait des blancs d’oeufs. En quelques minutes j’ai tout mélangé, ajouté le chocolat (noir et au lait pour un côté plus doux et moins ferme) et puis j’ai laissé sécher toute la nuit. Nous avons donc eu droit à ces petites surprises brunes et gourmandes pour le petit déjeuner et les goûters des jours suivants.
P.S. Autopromo: vous pouvez me retrouver avec un portrait, des photos, des astuces et recettes d’été italiennes, sur le nouveau Hors série Cuisine de Télé Loisirs, en kiosque depuis hier 🙂
Amaretti au chocolat (pour une trentaine)
  • 250 g d’amandes en poudre (de qualité)
  • 220 g de sucre semoule
  • 40 g de chocolat noir
  • 30 g de chocolat au lait
  • 2 blancs d’oeufs (70 g)
  • 1 à 2 càc d’arôme naturel d’amande amère ou quelques gouttes d’essence (selon les goûts)
  • le zeste d’un demi-citron non traité
1. Mélanger les amandes avec le sucre, l’amande amère et le zeste de citron. Incorporer les blancs d’oeufs (on peut les monter aussi en neige presque ferme, c’est plus sécurisant ;-). Faire fondre au bain-marie les deux chocolat puis les verser dans la pâte et mélanger rapidement jusqu’à ce qu’elle devienne homogène. Laisser tiédir puis, avec les mains humides, former des boules de la grosseur d’une noix. Les poser sur deux plaques recouvertes de papier cuisson. Laisser sécher (croûter) pendant au moins deux heures (même toute la nuit dans le four éteins).
2. Préchauffer le four à 160°C. Cuire les amaretti pendant 12-15 minutes environ. Ils se formera une croûte craquelée et seront encore un peu moelleux. Il deviendront plus fermes (avec un coeur moelleux) en refroidissant. Laisser refroidir sur une grille.
Ils se gardent plusieurs jours dans une boîte à température ambiante.
Amaretti italiens au chocolat
Amaretti al cioccolato
Versione italiana
Questo è un tempo da biscotti più che da picnic. Amaretti nati una sera (tipo alle 23h) quando avevo appena finito un dolce e mi rimanevano due albumi e un sacco di farina di mandorle. Beh ho subito pensato agli amaretti… in versione cioccolatosa per far piacere agli uomini di casa. Ricetta al volo e anche un po’ ad occhio per ottenere dei bei compagnucci neri da colazione.
Dei ricicla-albumi ottimi.
Amaretti al cioccolato (per una trentina)
  • 250 g di farina di mandorle di qualità (o mandorle pelate tritate finemente a tratti nel mixer o nel mancina caffè con 2 cucchiai di zucchero) 
  • 220 g di zucchero 
  • 40 g di cioccolato fondente
  • 30 g di cioccolato al latte
  • 2 albumi (70 g)
  • 1 o 2 cucchiaini da caffè di aroma di mandorla amara (o qualche goccia d’essenza) 
  • la scorza di mezzo limone non trattato
1. Mescolare le mandorle con lo zucchero, la mandorla amara e la scorza. Aggiungere gli albumi.
Sciogliere a bagnomaria i cioccolati poi incorporarli al resto in modo uniforme. Lasciar intiepidire poi, con le mani umide, formare delle pallette grandi come una noce. Sistemarle su due teglie coperte da carta forno e lasciar asciugare un paio d’ora (anche tutta la notte nel forno spento).
2. Scaldare il forno a 160°C.  Cuocere gli amaretti per 12-15 minuti circa: si deve formare una crosticina ma saranno ancora un po’ morbido (diventeranno più sodi una volta freddi). Lasciar raffreddare su una grattella. Si conservano diversi giorni a temperatura ambiente in una scatola di latta.
P.S. Giusto una piccola parentesi sulla versione italiana. Non sempre ho tempo di occuparmene e la cosa sta peggiorando (richiede molta energia e tempo, più di quanto sembri) quindi ci sarà a tratti (tipo le raffiche di vento in autostrada 😉 Anzi, devo trovare una soluzione altrimenti sarò costretta ad abbandonarla anche se per me ha un senso affettivo enorme verso di voi, adorabili e fedeli da anni, e verso la mia famiglia in Italia. Si vedrà
Se siete a corto d’idee sul blog trovate comunque più di 1000 ricette in italiano (guardate le categorie sulla colonna di destra) e per le altre, c’è sempre l’amico google translate.

32 réflexions au sujet de “Amaretti au chocolat”

  1. Peccato per la versione italiana che ci agevola nella traduzione. Però forse puoi inserire il traduttore nel tuo blog.

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  2. ti scongiuro, trova il modo per continuare la versione italiana!!! ti seguo da tanto e provo moltissime delle tue ricette.
    e col francese sono messo veramente male…
    ciao e complimenti
    roberto

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  3. Hai così tanti lettori italiani che… TI SUPPLICANOOOOO!!!
    Io ti leggo sempre e salvo le tue ricette tra i miei preferiti, alcune delle tue magie in cucina mi hanno fatto fare ottime figure!

    Un abbraccio,
    GLORIA

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    • Ciao Gloria, grazie di cuore, mi fa piacerissimo e sei adorabile!!
      Ci sono più di mille ricette tradotte e continuo a farlo ma non sempre (è un lavoro immenso e non sempre ci riesco)
      Un abbraccio e buon fine settimana!!

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  4. Suggestionata dalla ricetta, ho provato a fare gli amaretti sardi al limone&acqua di fiori d'arancio: ho raddoppiato le dosi, perchè i miei albumi avanzati erano 4 …purtroppo pur seguendo passo passo le indicazioni ( compreso quella di avere albumi vecchi di 2 giorni) , il risultato e' stato che già formando le palline , dopo 4 fatte , ho abbandonato le mani bagnate di fiori d'arancio diluita perchè si "liquefacevano" prima di rotolare nello zucchero, e comunque anche saltando questo passaggio appena completato l'esurimento dell'impato il tutto era già sfatto e adesso nei 2 stampi una doppia "lastra" di mandorle sta cercando di cuocersi nel forno…:(
    Forse perchè il tempo di riposo in frigo ha superato le 3 ore?
    Peccato…a crudo l'odore e il sapore erano ottimi..e tutte quelle mandorle usate

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    • Ciao anonimo (il tuo nome?)
      Mi dispiace anche se sono stupita in effetti. Si tratta di una ricetta classicissima che facciamo da anni senza problemi (compresi molti lettori). Forse l'impasto era troppo liquido ? (puo' dipendere dagli albumi troppo grandi, meglio pesarli). Normalmente l'impasto dovrebbe essere tipo pasta di mandorle, quindi si lavora abbastanza bene. Per quanto riguarda il rotolamento, le mani devono essere giusto umide.
      Fammi sapere se ritenti…

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  5. Grazie Edda per la tua risposta:il mio nome è Ambra ( scusa, ho poca dimestichezza con il pc: e non so come comportarmi nel modo più corretto secondo il galateo informatico). La tua precisione nel descrivere l'impasto è stata illuminante: il finale era troppo liquido.Gli albumi li avevo pesati, erano 10 gr. in piu' ( 80gr.) che contrariamente alla mia supposizione che non fosse grave ,evidentemente erano di troppo!Quindi il tempo di riposo sforato di un' ora non c'entra,giusto?
    Ritentero' senz'altro:per inciso,pur dovendo prolungare la cottura di ulteriori 10'( forse e' meglio che la prossima volta li cuocio in forno ventilato anzichè statico), le "lastre "ottenute le ho fatte raffreddare un po' e poi tagliate a quadrotti alla " come viene viene": confermo che il sapore era comunque delizioso e sono state mangiate in condivisione con gli amici con grande giubilo!
    Quando ritento te lo scrivo , firmandomi ;)!Buona giornata!

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    • Ciao Ambra, prego, grazie a te per il chiarimento! Sono contenta comunque che vi siano piaciuti.
      Da quel che mi dici in effetti 10 g di differenza non dovrebbero compromettere il tutto (non è mica una formula chimica). Usando 4 albumi erano quindi in tutto 160g per 500 g di mandorle vero? È quindi possibile che la bilancia si sia sbagliata (succede anche a lei 😉
      Come hai ben intuito il tempo di riposo non c'entra (l'impasto non è fragile).
      Buona serata e a presto!

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  6. Ciao EDDA, sono Ambra di nuovo!Rifatti gli amaretti ( quelli sardi moulleux al limone e acqua di fiori d'arancio)oggi con bilancia elettronica revisionata ( ho cambiato la batteria) :peso di 2 albumi vecchi di 2 giorni ( 69 gr.)e mandorle 200 gr. (la farina di mandorle "autoprodotta" con 210 gr.mandorle pelate macinate finissime con un po' di zucchero per ridurle in polvere , poche per volta in un macinacaffè che uso a questo scopo) zucchero ,aromi, etc. etc.scrupolosamente IDENTICO alla tua ricetta originale … albumi montati ben sodi; incorporati all'impasto poco per volta con un mestolo forato dall'alto in basso delicatamente per amalgamare bene…l'impasto era mediamente compatto: messo in frigo 3 ore.NIENTE DA FARE! Impossibile cercare di fare le palline con le mani inumidite da quanto era appicicaticcio e si disfasse al minimo movimento, allora ho provato a farle usando 2 cucchiaini e lasciando perdere l'aromatizzazione acqua di fiori d'arancio…rotolandole nello zucchero: per 10 " mantengono la forma e poi desolatamente si spatasciano DI NUOVO! Accidenti a me, non "MOULLEUX" ma "LIQUIDES" ;)!Stavolta nel forno non ci sono 2 lastre, ma "blinis mignon" saldamente attaccati gli uni agli altri a farsi compagnia..l'odore che si sta spandendo per casa e' sublime come sempre e hanno anche un accenno di crepe ..premio di consolazione alla mia testardaggine da parte dello spirito dell'Artusi, forse:)!Ma….SIGH,SOB , non sono come i tuoi , manco lontanamente!
    IPOTESI: la farina di mandorle forse dovevo farla con mandorle intere ossia con la buccia? Dalla foto finale dei magnifici tuoi amaretti pareva di no..ma forse io non me ne sono resa conto.Pero' quella pronta comprata una volta anni fa nei miei ricordi era chiara( poi me la sono sempre fatta a casa), e quindi ritengo fossero mandorle spellate..poi ho pensato agli amaretti classici, che sono scuri, e mi e' preso un coccolone :)!
    La scorza di limone… significava che era grattugiata( generalmente, salvo indicazioni contrarie nei dolci si usa quasi sempre cosi')…ma effettivamente non ci sono specifiche sulla ricetta sul grattugiamento..forse dovevo lasciarla intera solo per dare aroma e poi levarla??? Io l'ho grattugiata a limone lavato e spazzolato ma ben asciutto, e mescolata ben bene allo zucchero per asciugarla ulteriormente: ma forse "molla" troppo umido lo stesso..??
    Siccome non c'è 2 senza 3 , vedo se mi re -illumini e ci riprovo: a questo punto e' una questione di puntiglio culinario: (e' oggettivamente una ricetta non laboriosa, il sapore e' fantastico) a vedere se ce la faccio,perche' io molli, ecco!
    Grazie per un eventuale illuminazione successiva,
    Ambra

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    • Ciao Ambra,
      Mannaggia mi dispiace e mi trovi anche impreparata, non ho praticamente mai avuto problemi soprattutto da quando uso gli albumi montati (lo spatasciamento mi succedeva a volte con la ricetta dell'Artusi) Dovremmo farli insieme 😉
      Hai ragione a voler cercare di capire (sono come te)
      Vediamo un po': per la scorza di limone è grattuggiata finemente (l'unico modo per dare sapore) ed è poca quindi non influisce. In genere uso della farina di mandorle pelate già pronta oppure le frullo con un mixer potente (quello del ghiaccio) e un po' di zucchero È possibile che la tua farina non sia abbastanza fina e secca e forse non assorbe quindi tutta l'umidità del dolce. Anche se mi dici che l'impasto era compatto all'inizio prima del riposo. Il fato che si disfacesse una volta in mano può essere dovuto ancora una volta all'impasto non abbastanza omogeneo (pura ipotesi). Per il momento è l'unica cosa che mi sembra plausibile magari ci penso un altro po'.
      A presto, buona serata e grazie per la fiducia!

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    • Grazie Edda, per l'attenzione che mi dedichi! Si, forse dovremmo farli insieme: con i risultati di quello che fai che vedo che tu posti , di cose da impararare ne ho a bizzeffe! Verro' a Parigi la 2°settembre per una settimana in vacanza , sappi , nel caso ;)!! Riprovo ancora: macinero' la farina con piu' attenzione ( magari lo faccio a 4 rate , 50 gr. per volta inframmezzando un intervallo di tempo, cosi' è certo che le lame del macinacaffe' non si surriscaldino : all'inizio la 1°tranche di mandorle macinate era piu' asciutta della seconda, questo è un fatto). Ma se tentassi con una dosae di albumi un po' ridotta, tipo 60 gr. invece di 70gr??Al limite mi verebbero dei pallettoni da fucile , ma buoni sarebbero lo stesso…i " blinis" autoprodotti, nel finale usciti dal forno, sembravano maxi cookies: e anche se per staccarli li ho dovuti rompere un po' ( l'effetto moelleux alla fine un po' l'ho raggiunto:)) erano buonissimi!Rifletto sulle tue indicazioni.
      Ritento, tra qualche giorno,poi ti dico!
      Buona domenica, e ancora grazie.Ambra

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    • Ciao Ambra! Eccomi di nuovo e grazie a te per la tua gentilezza. Mi sono sacrificata per la la causa (in realtà avevo degli albumi e mi hai dato voglia): li ho ripreparati ieri e sono come al solito. La pasta una volta cruda è soda (come una pasta di mandorle un po' più grezza, l'albumi si smonta un pò ma è normale serve a legare) e uscita dal frigo, è addirittura un po' dura.
      Penso quindi che la chiave sia nella farina di mandorle. Anch'io come te le macinavo (quelle pelate è meglio) con il macinacaffè che non ho più e in più volte. L'importante è che la farina sia sottile (magari scarta i pezzi grossi sono sempre buoni da sgranocchiare no?). Sì per l'albume puoi andare fino a 60 g (non meno)
      Buona cucina e buona domenica!

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  7. Ciao Edda! Sono Ambra di nuovo..con questa " Saga degli amaretti moelleux sardi al limone e aroma fiori d'arancio"( mi sento un po' una via di mezzo tra una "scrittrice" dilettante e una stalker ;)): ma stavolta e' per l'ultima volta….!! Ho rieseguito di nuovo , stasera tardi,la tua ricetta, ho seguito con massimo scrupolo ulteriore le tue indicazioni e decrizioni e li ho sfornati una mezz'ora fa ….EVVIVA ,GAUDIO &TRIPUDIO: sono venuti perfetti! Meno "cicciosi" rispetto ai tuoi ( ma con solo 60gr. di albume che potevo pretendere, giusto?), ma niente spatasciamento, facilissimi e rapidi da formare, sono riuscita ad aromatizzarli con le mani inumidite di acqua di fiori d'arancio come da tua ricetta….ce li pappiamo adesso io & marito…ho pure fatto un infuso d'accompagnamento ( nonostante qua faccia caldo, la massima non è 18° come a Paris!) per celebrare degnamente queste delizie.GRAZIE E STRAGRAZIE , del tuo aiutoli rifaro' piu' volte e adesso provero' ( finalmente)tutte le tue versioni!!E che L'Artusi sia con te , anche se direi che a te un nume tutelare culinario non serve proprio,ahahaha!

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  8. Une réussite, malgré une erreur dans les proportions : n'ayant pas assez de poudre d'amandes, j'ai divisé tous les ingrédients par 2 exceptés les deux chocolats !! Malgré tout, le résultat est très bon, pas extrêmement sucré. Merci pour cette recette, c'est un plaisir d'avoir fait et déguster ces petite mignardises !

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